S.S.D. Virtus Romano 1983 | Intervista Giornalino ”35° Virtus Romano”: PAOLO BOSIO
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Intervista Giornalino ”35° Virtus Romano”: PAOLO BOSIO

Intervista Giornalino ”35° Virtus Romano”: PAOLO BOSIO

Breve presentazione del ruolo che ricopri e della tua esperienza pregressa, sia nella Virtus Romano che nel mondo del calcio in generale.

Il calcio è, da sempre, la mia più grande passione. Ho iniziato da piccolissimo raccogliendo le figurine dei calciatori e guardando i cartoni animati di Holly e Benji. Ho giochicchiato fino alla cat. Juniores. Dopo aver appeso le scarpe al chiodo, ho subito iniziato l’avventura di istruttore, prima come collaboratore tecnico all’A.S. Santa Croce, quartiere di Bassano del Grappa dove abito. In seguito ho svolto i ruoli di aiuto allenatore, istruttore delle formazioni giovanili e Responsabile Sett. Giov. nella Polisportiva S. Eusebio. Sono approdato, infine, alla Virtus Romano, dove inizio la mia decima stagione. Nei primi due anni ho fatto l’allenatore. Poi il Consiglio Direttivo della Società ha deciso di affidarmi la gestione del Settore Giovanile che, da tre stagioni condivido con piacere con Alberto. Interagiamo nei compiti e nelle scelte di carattere tecnico ed organizzativo. Il mio campo d’azione è un po’ più di carattere amministrativo. Per la conoscenza decennale dell’ambiente opero come supervisore delle squadre del nostro vivaio.

Che cosa rappresenta per te la Virtus Romano e per la città di Romano d’Ezzelino?

Credo fermamente nelle persone e nei rapporti. La Virtus Romano, così come le precedenti società in cui ho offerto il mio contributo, rappresentano una responsabilità, un terreno in cui ciò che conta maggiormente è fare una buona semina, per la crescita sportiva e morale dei giovani.
Col trascorrere del tempo, ovviamente, si intensificano i legami d’affetto con le persone con cui collabori; per questo, dopo un decennio, riparto ogni stagione con rinnovato entusiasmo, per donare qualcosa di mio agli atleti, alle loro famiglie, ad un ambiente che sento familiare. Nutro riconoscenza nei confronti di Gilberto e Onorio, che hanno sinora dimostrato di credere in me e di volermi bene.
Per il paese, per l’amministrazione comunale, per la cittadinanza vorrei che la Virtus Romano fosse riconosciuta come una solida “agenzia educativa”, dove portare i giovani con la passione del pallone non solo magari per la comodità logistica o perché qualche annata è più forte rispetto a quelle delle società limitrofe, ma perché ci si affida e si crede in un progetto di crescita. Il calcio, sin dai settori giovanili, dovrebbe riappropriarsi del senso di appartenenza, dell’orgoglio per i colori che si indossano. Mi piacerebbe che la nostra società fosse un ambiente dove costruire “una lunga storia d’amore”.

Quali sono le aspettative per questa stagione, quali gli obiettivi e quali le priorità?

Non mi è mai piaciuto fare il passo più lungo della gamba. La nostra vocazione, nella sua normalità, è quella di fare calcio “a misura di ragazzo”, puntando alla crescita tecnica, caratteriale e comportamentale. Ciascun calciatore deve, durante il percorso, conoscere i propri pregi, le carenze, le aspirazioni per essere sempre consapevole di ciò che serve per progredire, per essere migliore rispetto a quando si è iniziato.
Siamo chiamati a costruire uomini; la priorità, pertanto, è condividere con tutti gli adulti che circondano questi giovani un programma equilibrato, che non esasperi alcune condotte a discapito dei valori che lo sport può e deve insegnare. Mi aspetto che ciascuno, nel rispetto del proprio ruolo, sappia essere testimone di un agonismo sano.

Qual è il programma della stagione 2018/2019? A quali tornei giovanili, a quali iniziative prenderemo parte?

Oltre alla Prima Squadra, avremo ai nastri di partenza tutte le categorie giovanili: Piccoli Amici, Primi Calci, Pulcini, Esordienti, Giovanissimi, Allievi, Juniores. Le nostre squadre disputeranno i campionati organizzati dalla F.I.G.C. a livello distrettuale, eccezion fatta per gli Allievi, che avranno l’opportunità di confrontarsi con importanti realtà giovanili nell’impegnativo campionato Regionale.
In merito ai tornei valuteremo in corso d’opera le varie opportunità, cercando di offrire a tutte le nostre compagini qualche piacevole esperienza extra-campionato.
È nostro desiderio proseguire il cammino iniziato negli anni scorsi, ovvero l’organizzazione di qualche manifestazione giovanile in ricordo dei nostri compianti Gastone Sella, Nico Pavin ed Enrico Cherubin, per conservare e trasmettere alle giovani generazioni il ricordo di persone preziose, che hanno dedicato energie in modo amorevole per il nostro movimento.
Sono già in calendario due manifestazioni: una coinvolgerà i Pulcini 2008 che, a metà settembre, parteciperanno alla “Molveno Cup”, in una location fantastica, sulle rive dell’omonimo lago, sede del ritiro precampionato della Prima Squadra; l’altra è il Torneo “Città di Cartigliano”, che ci vedrà impegnati, nella pre-season, con le due formazioni Esordienti 2007.

Un tuo commento generico sull’importanza di valorizzare i settori giovanili e previsione su quello che sarà lo scenario futuro.

Tutti ci riempiamo la bocca di frasi ad effetto, di programmi stellari quando vogliamo pubblicizzare i nostri settori giovanili. Sperimentali, Elite, società satellite…
La questione, a mio avviso, è concreta. Per valorizzare appieno e dare senso profondo all’importanza dei settori giovanili delle società dilettantistiche non si può fare a meno di alcune condizioni: c’è bisogno di istruttori disposti a mettere da parte il proprio ego e benintenzionati nel curare la crescita “a tutto tondo” dei propri ragazzi, singolarmente e nella dimensione collettiva; i dirigenti delle Società devono prendere coscienza del fatto che le targhe, le coppe, le medaglie vinte dai giovani luccicano davvero se il percorso di gran parte dei ragazzi del vivaio coincide con l’approdo in Prima Squadra, con qualche mansione all’interno dell’associazione; i genitori, al momento di scegliere il percorso sportivo del proprio figlio, non siano “miopi”, non guardino soltanto il prestigioso nome di una squadra, sognando già scenari futuri da “Pallone d’Oro” per il giovanotto di turno, ma si ricordino che valori come l’amicizia, la solidarietà, il benessere psicofisico sono qualcosa di unico.
La valorizzazione dei settori giovanili deve diventare la regola, non l’eccezione. La “politica pallonara” dovrebbe lanciare segnali forti, atti a far crescere il talento in casa propria e a metterlo in condizione di giocare nella Prima Squadra della Società dove ha completato il percorso del vivaio. Questo potrà avvenire inserendo l’obbligo di avere in rosa un tot. di calciatori provenienti dalla “cantera”, senza distinzioni tra società professionistiche e dilettantistiche. Così il lavoro degli istruttori, la regia della società sarebbe, sin dai settori giovanili, meno improvvisato e più oculato.
Mi permetto di aggiungere che la materia prima, cioè i ragazzi, è fondamentale per il Rinascimento del calcio. E qui bisogna lavorare sodo per tornare a far capire loro che il progresso non esiste senza fatica, senza sacrifici. Mi è cara, a tal proposito, una citazione di Vince Lombardi che dice: “Il dizionario è l’unico posto dove successo viene prima di sudore”.

Racconta brevemente un aneddoto, una curiosità, un episodio divertente che ti ha visto protagonista insieme ai ragazzini gialloverdi o alle loro famiglie.

Conservo il ricordo indelebile di un’istantanea. Qualche anno fa, in occasione del “ponte” del 2 Giugno, abbiamo partecipato ad un torneo ad Abbadia San Salvatore, sul Monte Amiata, in Toscana, con le squadre Pulcini, Esordienti, Giovanissimi e Allievi. Eravamo la Società più numerosa: 160 partecipanti tra atleti, allenatori, dirigenti accompagnatori e familiari al seguito. Nel corso della sfilata allo stadio, transitando innanzi alla tribuna coperta, abbiamo avvertito un “piacevolissimo baccano”, coi tifosi che, a gran voce, scandivano il nome “Virtus”. Un momento da pelle d’oca che, nella sua semplicità e spontaneità, rende l’idea di quanto sia bello remare tutti dalla stessa parte per il bene dei giovani.

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